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>Vittorio e Maria Luigia Piccinni
IL FONDATORE

VITTORIO PICCINNI

La richiesta fu accolta, le sale furono murate per essere poi aperte successivamente solo alla fine del conflitto mondiale. Grazie all’aiuto della moglie Maria, dei sette figli ed in particolare della maggiore Maria Luigia Piccinni, Vittorio si dedica all’archiviazione di tutto il materiale sopravvissuto nella speranza che l’eredità storica non venisse smembrata, assorbita o venduta.
Per lo stesso motivo, nel 1961, viene istituito il Fondo Niccolò Piccinni, un fondo privato con il compito di salvaguardare e tramandare la memoria di Niccolò Piccinni, delle sue opere e di quelle dei suoi discendenti e nel 1967 viene creato il Premio Piccinni.

Visitando il Lago di Garda per consegnare una lampada da minatore durante una celebrazione in ricordo del disastro di Marcinelle del 56, Vittorio si innamora del borgo lacustre di Lazise soggiornandoci abitualmente ogni anno per lunghi periodi durante la stagione estiva.

Per i suoi servigi in Italia, riceve dalla Repubblica Italiana la medaglia commemorativa del periodo bellico 1943-45 e in Belgio la nomina a socio onorario nel Circolo degli ex combattenti e reduci di guerra.
Nel 1993, l’imperatore del Giappone Akihito e l’imperatrice Michiko includono, tra le tappe del viaggio a Mons, la visita al Fondo Niccolò Piccinni accompagnati dalla regina Paola del Belgio.
Dopo aver contribuito al mecenatismo lirico in Belgio, Francia, Italia e Spagna; dedica gli ultimi anni della sua vita alla coltivazione del suo roseto. Vittorio si spegne in Belgio nel 1996.

PRESIDENTE ONORARIO

MARIA LUIGIA PICCINNI

Maria Luigia Piccinni, presidente onorario del Fondo, nasce a Bari e, come il padre Vittorio, cresce tra la villa italiana di famiglia in provincia di Lecce e la casa di famiglia di Mons in Belgio.
Sviluppa fin da bambina la passione per il canto grazie al padre che la accompagna con frequenza al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles.
Nel 1974, con il marito, capitano di marina, inizia la sua esplorazione del mondo solcando tutti i mari, gli oceani e gli angoli più remoti della cartografia geografica. Nei suoi lunghi viaggi via nave trascrive un diario di bordo in cui annota oltre ai luoghi, le culture e le usanze delle tribù con cui viene a stretto contatto.
Raccoglie tutti questi ricordi e gli oggetti raccolti nella sua villa d’architettura organica progettata all’interno di una foresta belga che diventa un importante luogo d’incontro per personaggi del panorama culturale, artistico e politico europeo degli anni ottanta; nello stesso periodo costruisce un’altra villa a Gallipoli con affaccio sul golfo e vista sulle coste della Calabria.

Nel 1993, dopo i funerali di re Baldovino, viene introdotta al Palazzo Reale di Bruxelles dalla regina madre Fabiola che la presenta al principe Filippo del Belgio, dopo ripetute richieste d’ammirazione dello stesso futuro re.
Dopo aver sempre partecipato con impegno all’archiviazione, alle donazioni musicali e alla consegna del Premio Piccinni, subentra come presidente del Fondo nel 1996, anno della morte del padre, contribuendo nella ricerca di opere sconosciute del maestro con l’aiuto di rinomati musicologi.
Nel 2000 viene invitata a Bari per visitare, dopo il restauro conservativo, la casa natale dell’avo Niccolò Piccinni nel cuore della città vecchia.
Per perpetuare una tradizione storica e renderla al passo con i tempi, Maria designa, nel 2018, il nipote Maximilien Seren-Piccinni a succedergli nel Fondo come Presidente, pur rimanendone il presidente onorario.