Battezzato dai romani “Beneventum” e poi successivamente “Quadrivium”, Castelnuovo del Garda è stato scelto come Città del Festival per la sua particolare posizione geografica:
un importante punto di incontro e di interscambio culturale fra le città di Verona, Mantova, Brescia e Trento. In un contesto tranquillo, vicinissimo ai parchi divertimento, Castelnuovo è la base ideale per un tour del Garda. Sul lago offre tre accoglienti lidi: Campanello,
Gasparina e Ronchi, accessibili anche ai disabili, dove noleggiare sup, canoe e pedalò. Oltre a Gardaland, parco tematico numero uno in Italia, Castelnuovo del Garda vanta la presenza del prestigioso Golf Club Paradiso del Garda, di numerosi ristoranti e caratteristici B&B nei
quali assaporare la rilassante campagna.
Il cicloturismo è un modo ecologico e divertente per scoprire la natura e apprezzare gli angoli più suggestivi del territorio gardesano. L’entroterra di Castelnuovo del Garda offre diverse opportunità per gli appassionati delle due ruote, con itinerari adatti a famiglie con bambini e percorsi impegnativi riservati ai ciclisti più esperti.

Per gli amanti del vino, la campagna castelnovese offre la possibilità di percorrere numerosi itinerari alla scoperta delle zone di produzione dei migliori vini veronesi. Ci troviamo nel cuore della zona di produzione della Doc Custoza, della Doc Bardolino e della Doc Garda, oltre che del vino simbolo del paese “el Moro”, un Garda Rosso Doc proveniente dalle colline moreniche dal sottosuolo argilloso calcareo.
La vocazione turistica di Castelnuovo è completata da numerose testimonianze storiche, che spaziano dai reperti romani alle pievi, alla torre viscontea del castello, alle ville del periodo della Repubblica di Venezia, alle chiese neoclassiche, ai forti della dominazione austriaca e alle numerose testimonianze di monumenti e lapidi intitolati agli eventi del Risorgimento italiano: duemila anni di storia concentrati in un unico e affascinante territorio, tra lago e colline. In particolare merita una visita Oliosi, una frazione nota per il “Tricolore di Oliosi” con un ruolo importante nella storia del Risorgimento, e il suo museo Risorgimento Oliosi dedicato al “formidabile capitano” il generale Rey di Villarey..